La pizza napoletana patrimonio dell’Unesco: una vittoria che fa gola a troppi

Nei tanti festeggiamenti seguiti al verdetto di Seoul, che ha riconosciuto la pizza napoletana come patrimonio dell’umanità Unesco, fanno riflettere le posizioni dei tanti i quali, quando servirebbe la tanto agognata “unità italiana”, non sembrano mostrare lo stesso zelo..

Sia chiaro fin dalle prime righe: siamo i primi ad esultare per un riconoscimento davvero prestigioso, potenzialmente decisivo per una maggiore tutela di una tradizione che, lo ribadiamo a chiare lettere, è legata a questa terra e a questo popolo.

Ma, trascorse alcune ore dal lieto evento, determinati gesti portano inevitabilmente ad alcune riflessioni. Non ci riferiamo ovviamente ai protagonisti di questo lungo percorso, determinati da anni al raggiungimento di questa vittoria, piuttosto ci rincresce la faccia tosta dei “vincitori di facciata“.

Decine di esponenti politici nazionali (basta vedere le tante immagini sparse nel mondo dei social) hanno inneggiato a questa grande “identità italiana che viene sempre più tutelata“, si sono compiaciuti per questo enorme risultato nazionale, hanno vantato impegni di grande levatura per il raggiungimento del tanto agognato verdetto.

Ci fa piacere questa condivisione, questa meravigliosa unione d’intenti. Siamo pronti anche a rendere questa vittoria di tutti (sappiamo che non è cosi, ma in fondo, si sa, a gent mj è gente generosa) ma avremo lo stesso appoggio nei prossimi passi, indispensabili per concretizzare ai massimi livelli il potere di questa onorificenza? O dovremo assistere, come nel recente passato, a prodotti di alcune zone tutelati all’estero e quelle di altre (indovinate quali) semplicemente ignorati dal lavoro zelante di questi “diligenti” onorevoli?

In attesa di ciò che verrà, invito tutti noi a tenere a mente la leggendaria frase dell’amato Totò: “Cca nisciuno è fesso”.

Antonio Barnabà

Laureato in Storia, sua grande passione fin da bambino, e’ costantemente attratto dalla ricchezza del patrimonio storico-culturale della sua terra, per il quale continua a credere in una futura, piena valorizzazione. Fondatore del IlVaporetto.com, accoglie con ambizione l’unione con Identita’ Insorgenti, nel segno di una narrazione del Sud scevra dagli stereotipi perpetrati dai mass-media nazionali.