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Napoli “millenaria”
Il tracciato sotterraneo della Linea 1 lambisce le mura a sud dell’antica Neapolis sfociando nell’attuale piazza Municipio, per poi salire la collina del Vomero fino a raggiungere la periferia nord della città. La straordinaria opera ingegneristica è stata capace di concepire e incubare una delle più imponenti operazioni di archeologia urbana d’Europa, un cantiere che ha permesso di […]
Il tracciato sotterraneo della Linea 1 lambisce le mura a sud dell’antica Neapolis sfociando nell’attuale piazza Municipio, per poi salire la collina del Vomero fino a raggiungere la periferia nord della città. La straordinaria opera ingegneristica è stata capace di concepire e incubare una delle più imponenti operazioni di archeologia urbana d’Europa, un cantiere che ha permesso di portare alla luce diverse migliaia di reperti archeologici, per un susseguirsi di scoperte e di conferme capaci di entusiasmare l’intero settore di ricerca.. Il cantiere della fermata Municipio si è infatti rivelato un vero e proprio forziere traboccante di tesori: durante i lavori sono stati riportati alla luce cinque imbarcazioni di epoca romana, oltre a circa tremila reperti archeologici catalogati e risalenti a vari momenti storici della vita della città (clicca qui per saperne di più).
Grazie alle scoperte effettuate in questo straordinario sito, i ricercatori hanno finalmente fugato ogni dubbio sull’ubicazione dell’antico porto di Neapolis, da tempo oggetto di numerose controversie tra gli studiosi, e finalmente individuato in un’insenatura della costa, lì dove oggi sorge il maniero conosciuto come Castel Nuovo, a metà strada tra le due polis greche: Neapolis e Partheneope.
A breve distanza da piazza Municipio, i lavori per la realizzazione della fermata Duomo, in piazza Nicola Amore, oltre a portare alla luce il famoso santuario dei Giochi Isolimpici romano (clicca qui) che ornerà il vestibolo della stazione, hanno rivelato tracce di frequentazioni risalenti alla fine dell’Età del Bronzo fino alla piena età del Ferro tra cui spiccano alcune interessantissime ceramiche e sime dipinte risalenti al VI secolo a.C. che testimonierebbero la presenza sul luogo di un edificio di pregio, probabilmente destinato a un uso culturale o religioso.
Una volta ultimata la stazione, si spera entro il 2020, il Tempio verrà in parte riprodotto con la ricollocazione dei alcune delle colonne e degli elementi crollati.
Insomma, una Napoli “Millenaria” pronta per essere riscoperta…
Giornalista pubblicista e caporedattore di Identità Insorgenti. Diplomato all’istituto tecnico A.Volta, dopo due anni alla facoltà di Fisica della Federico II si trasferisce al Nord nel 2008 per lavoro. Durante la sua decennale condizione di migrante si avvicina al mondo meridionalista e alle tematiche del Sud fondando la testata online IlVaporetto.com, continuando, anche da lontano, a coltivare il suo amore viscerale e incondizionato verso la città di Napoli. Appassionato di storia antica, di mitologia, di arte, di scienze e collezionista zelante di libri, musica e film. Avverso ad ogni forma di discriminazione, attivista, ambientalista, strenuo difensore dell’identità partenopea e strenuo sostenitore dell’associazionismo dal basso, collabora con una fitta rete di realtà del territorio allo scopo di valorizzare e salvaguardare l’immenso patrimonio culturale partenopeo.
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