Ma voi la immaginate mai Forcella invasa dai turisti?

NAPOLI, 23 OTTOBRE – Ma voi ve la immaginate Forcella invasa dai turisti? La immaginate così com’è, affascinante, controversa, popolare e, al contempo, attraversata da una fiumana di turisti? Ecco, forse lo avrete pensato anche voi in passato, e forse, tutto quanto sto raccontando, è stato detto e ridetto mille volte negli ultimi anni; eppure, quando quel mare di turisti che popolano ogni giorno il centro storico di Napoli si riversa su via Duomo, storditi dalle bellezze di una città che ti travolge, quando i turisti si infrangono annichiliti al cospetto dell’immenso san Gennaro di Jorit, mi capita di sondare con gli occhi quella strisciante e innocente incertezza che li spinge a voltarsi, tornare sui propri passi, e addentrarsi nuovamente nel dedalo contorto e rassicurante del centro antico.

Ecco, io faccio fatica a sopportare quel muro invisibile che spacca in due via Duomo; e allora immagino il giorno in cui la contaminazione turistica di Napoli sia completata, immagino una turistificazione orizzontale – non invasiva, naturalmente – che si propaghi per la città, valorizzando ed emancipando un territorio oggi fortemente disomogeneo ma con infinite potenzialità. Forcella, tra i quartieri più antichi di Napoli, potrebbe ospitare strutture ricettive, attività ristorative, commerciali, botteghe; potrebbe, ad esempio, sfilacciare quel groviglio di turisti che affolla Spaccanapoli, san Gregorio Armeno e via Tribunali, luoghi estemamente sensibili e oggi in balia di orde di visiatori distratti solo ed esclusivamente dallo street food.

Insomma, a parole tutto è facile; ma i fatti? Ecco, come accade spesso in questi casi, le energie (e le sinergie) erompono dal basso, per poi consolidarsi e risalire la china con prepotenza, come un’onda che travolge tutto e tutti: l’Associazione Culturale “Agorà”, di cui è presidente l’archeologa Paola Filardi, attraverso il progetto “NeapolisRestArt”, ha proposto un’osmosi tra la comunità di abitanti di Forcella ed il Museo Archeologico di Napoli con lo scopo di produrre un iter suggestivo capace di esaltare la vera identità partenopea attraverso la realizzazione di quindici murales tra piazza Calenda ed il MANN (il primo murales sarà ispirato all’ “Ercole Farnese” che vedete in foto). Un progetto che non soltanto racconterà le radici storico-artistiche della città, ma che segnalerà, in un gioco suggestivo di simmetrie, quei luoghi che meritano di essere promossi nel quartiere di Forcella. Un apripista, ci auguriamo, per la rinascita di un quartiere cardine per lo sviluppo dell’intera città partenopea.

Antonio Corradini

Giornalista pubblicista e caporedattore di Identità Insorgenti. Diplomato all’istituto tecnico A.Volta, dopo due anni alla facoltà di Fisica della Federico II si trasferisce al Nord nel 2008 per lavoro. Durante la sua decennale condizione di migrante si avvicina al mondo meridionalista e alle tematiche del Sud fondando la testata online IlVaporetto.com, continuando, anche da lontano, a coltivare il suo amore viscerale e incondizionato verso la città di Napoli. Appassionato di storia antica, di mitologia, di arte, di scienze e collezionista zelante di libri, musica e film. Avverso ad ogni forma di discriminazione, attivista, ambientalista, strenuo difensore dell’identità partenopea e strenuo sostenitore dell’associazionismo dal basso, collabora con una fitta rete di realtà del territorio allo scopo di valorizzare e salvaguardare l’immenso patrimonio culturale partenopeo.